
Ho preso in prestito questa frasi di Usain Bolt, ex velocista giamaicano e detentore del record mondiale dei 100 e 200 metri piani, oltre che della staffetta 4×100 metri. Gli atleti passano la loro vita ad allenarsi, a prepararsi, a raggiungere obiettivi e a cercare di superarli. Il fallimento può essere dietro l’angolo, per loro come per chiunque. Cosa permette ad un atleta record mondiale di raggiungere i suoi obiettivi? La volontà, la determinazione, il non arrendersi di fronte alle difficoltà.
Al giorno d’oggi ansia e panico rappresentano sintomi comuni con cui le persone si ritrovano a convivere. Dietro c’è la paura, il perdere il controllo, il fallimento. Gli atleti non vogliono fallire, ma lo mettono in conto. Cosa fanno per affrontare e cercare di evitare il fallimento? Si impegnano ancora di più, si allenano, cercano di migliorare le proprie prestazioni. Il fallimento delude. Se impieghiamo energie per allenarci, prepararci, affrontare al meglio le situazioni di certo non ci aspettiamo di fallire, non lo vogliamo.
Tutto dipende da come viviamo il fallimento.
Possiamo considerarlo un limite che ci impedisce di raggiungere i nostri obiettivi, come qualcosa che ci mette di fronte alle nostre difficoltà, agli sbagli.
Oppure, possiamo viverlo come una possibilità per capire cosa ci ha fatto fallire, e da li ripartire per aggiustare il tiro e puntare dritti verso il nostro obiettivo.