
Partiamo dal capire che cos’è la timidezza. Possiamo definirla come un senso, per lo più abituale, di disagio provocato da timore (o pudore o soggezione) , che si traduce in un comportamento esitante e impacciato o, talvolta, anche scontroso. La persona timida si sente in soggezione, a disagio, poco sicura di se ed esposta al giudizio altrui.
Come possiamo affrontare la timidezza? Vediamo tre strategie che possono essere messe in atto.
- Accettala. La timidezza non definisce chi siamo, ma rappresenta una nostra reazione alle situazioni. Nel tentativo di contrastarla finiamo per ingigantirla ancora di più. E’ bene partire dall’accettarla: c’è, è presente. Prova a chiederti: cosa vuole farmi fare questa mia timidezza? Probabilmente serve a proteggerti, la sua presenza non ti permette di esporti e di rischiare. Ha, quindi, anche una funzione positiva. Basta saperla moderare affinché non ti ponga limiti.
- Mettiti in gioco. Fai una lista di tutte quelle piccole cose, situazioni o persone che ti rendono particolarmente timida. Dopodiché metti in ordine questo elenco: dalla cosa che ti rende più timida a quella che ti rende un po meno timida. Inizia dal basso e prova a metterti in gioco provando ad affrontare, nell’ottica di un passo alla volta, queste situazioni che ti generano timidezza.
- Sii esplicito. Inizia a dichiarare apertamente i tuoi desideri e bisogni, senza timore di non essere ascoltato. Anche qui mettiti in gioco e vedi cosa succede: vieni ascoltato? Vieni ignorato? Non bloccarti a priori, ma sperimenta e poi arriva alle tue conclusioni.
Ricorda che non sei sotto un riflettore. La gente pensa a se e non hai gli occhi di tutti puntati addosso. Ricordarselo potrà esserti di aiuto nell’affrontare le situazioni.