
Ognuno di noi ha qualche modello di riferimento, o l’ha avuto almeno una volta nella propria vita. Un insegnante, una persona che abbiamo conosciuto e ammirato e da cui vogliamo prendere esempio. Credo sia importante apprezzare negli altri le qualità che emergono e che vorremmo far nostre. Ma un conto è lavorare su se stessi, mettersi alla prova e volersi migliorare; diverso, invece, è cercare di imitare l’altra persona. Ognuno di noi è un essere unico e speciale, e siamo diversi gli uni dagli altri. Posso prendere esempio dalla persone accanto a me, soprattutto da quelle persone che ammiro. Ma dovrò trovare, poi, la mia strada, il mio modo di fare e di agire.
Facciamo alcuni esempi:
- conosco una ragazza magra, che mangia di tutto e di più e non ingrassa. Non potrò “imitare” il suo modo di fare: lei è lei, ed io sono io. I nostri metabolismi sono diversi, il nostro modo di digerire gli alimenti sarà diverso. Devo trovare il mio modo di mangiare, prediligendo cibi che vadano bene per me. Se è risaputo che i legumi fanno bene, ma ogni volta che li mangio sto male, ho la pancia gonfia e mi sento a disagio, eviterò di mangiarli, e sceglierò a questi cibi differenti
- conosco una persona calma, quieta, che anche se si arrabbia riesce a contenere la rabbia e a gestirla al meglio. Io, invece, sono una persona che quando si arrabbia sbraita, tira fuori ciò che pensa senza riflettere, per poi pentirsene. Ammiro il modo che questa persona ha di gestire la sua rabbia. Posso prendere esempio da lei, cercare di migliorare me stesso; ma potrò farlo trovando il mio modo di calmarmi: potrei, ad esempio, prendere del tempo quando mi arrabbio, allontanarmi per andare a fare due passi, dare tempo al mio corpo e alla mia mente di far scorrere la rabbia senza reagire ad essa.
Questi sono solo alcuni esempi, ma il punto è che ognuno di noi deve trovare la propria strada, i propri talenti, per partire da se stesso.