Continuiamo con il tema della settimana, il cambiamento. Cosa ci impedisce di cambiare? La paura dell’ignoto. Per quanto possa farmi soffrire una situazione, la conosco, è familiare. Oltre questa situazione non so cosa ci sarà. E se sarà peggio? Spesso mi ritrovo a rispondere ai pazienti: e se invece sarà meglio? Non sappiamo cosa si nasconda dietro il cambiamento. Ma se siamo spinti a cambiare, o se questo ci viene imposto, non ci resta che scoprirlo.
Le persone difficilmente hanno un piano B. Si creano un’immagine, un ideale, di come dovrebbero andare le cose. Se poi, per qualsiasi motivo, non è più cosi ecco che si spaventano. Tutto questo è collegato al tema del controllo. Ho un bel lavoro, mi piace, vado d’accordo con i colleghi, sono sereno. Poi, improvvisamente, mi licenziano a causa della crisi e del taglio del personale. E tutto mi crolla addosso. Cosa posso fare? Dopo il naturale sconcerto iniziale, e la delusione per le aspettative fallite, possiamo crearci dei piani alternativi. Il nostro piano A (il lavoro apparentemente sicuro) non ci ha permesso di sviluppare un piano B, e poi un piano C, e via dicendo. Ma la vita è imprevedibile e noi non possiamo avere il controllo su tutto. Ma possiamo crearci dei piani alternativi. Cosi se il piano originario dovesse fallire, cadremo, ma lo faremo in piedi! Avremo l’asso nella manica, anzi magari più di uno.
Qual’è il tuo piano A?
E quali potrebbero essere i tuoi piani B, C, ecc?
E’ rassicurante sapere di avere delle alternative, di non restare inermi di fronte alle decisioni altrui come quella di un licenziamento. Chiedetevi: cosa posso fare io per affrontare la situazione? Ciò che spaventa è l’ignoto, proviamo allora a renderlo noto, a darci delle possibilità di azione. E chissà, magari ci sorprenderanno…